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CRAS di Montespertoli

“Stiamo seguendo con crescente preoccupazione la situazione del CRAS Semia di Montespertoli. Il Centro ha una convenzione attiva con la regione Toscana tramite la ASL Veterinaria Centro per l’accoglienza, la cura e la messa in libertà ove possibile degli animali selvatici recuperati nelle tre maggiori province toscane.

La Dott Ssa Donatella Gelli esperta Veterinaria concede la sua disponibilità e presenza h24 e negli anni con gli anziani genitori ha supplito a proprie spese alle frequenti necessità via via presenti.

Ma a quanto pare la somma pattuita per il servizio reso alla regione, a nostro modesto parere non sufficiente dato il numero di animali da accudire alcuni importanti come ungulati e lupi, non viene erogata regolarmente.

Siamo a fine anno e ancora il centro non ha ricevuto i finanziamenti che gli spettano, siamo a conoscenza dei disguidi burocratici però, visto che si parla di vite, si deve intervenire con un principio di emergenza perché gli animali mangiano, devono essere protetti e curati tutti i giorni. Inoltre chiediamo di mettere un’area di rispetto con relativo divieto di caccia nell’ area circostante al centro visto che tempo fa, a seguito di una recinzione rotta, alcuni animali sono usciti e sono stati immediatamente cacciati ed uccisi.

Cosa si aspetta ad erogare la somma dovuta? Perché non si valorizza al meglio questo Centro Recupero fauna selvatica invece di trovare mille scuse e ostacoli?

Chiediamo alla Regione Toscana ed ai vertici della ASL veterinaria una maggiore empatia, un intervento celere ed un serio sostegno a questo importante centro di accoglienza animali che rende un servizio importante per tutta la comunità.”

Così in una nota Eros Tetti e Serena Ferraiuolo coportavoce di Europa Verde e Gabriella Costa responsabile al benessere animale di Europa Verde Toscana

Facciamo un’oasi del birdwatching al Lago Pontecosi

“Gli invasi idroelettrici sono oggi un’ importante risorsa per la Garfagnana e la Valle del Serchio in generale, non solo perché ci aiutano nella produzione di energia pulita senza emissioni di gas climalteranti e perché consentono la conservazione delle acque meteoriche a monte, cosa non da poco, in questa epoca di gravi crisi idriche. Ma, come ci mostra GarfagnanaDream attraverso i suoi canali social, oggi anche bacini di biodiversità importantissimi per l’intera valle. In particolare parliamo del Lago di Pontecosi, oggi in fase di manutenzione, che potrebbe divenire una vera e propria attrazione turistica ideale per il birdwatching e la caccia fotografica.

La loro proposta, ben strutturata e organizzata, merita veramente attenzione da parte delle istituzioni perché potrebbe diventare un importante volano turistico. Mi riferisco in particolare al Sindaco di Pieve Fosciana, da sempre sensibile a certe tematiche e all’unione dei Comuni della Garfagnana che potrebbero aprire un tavolo di confronto con Enel per valutare la fattibilità della loro proposta. Sarebbe un ulteriore passo avanti verso quella Garfagnana sostenibile a cui oggi tanti giovani aspirano e questo sarebbe un esempio bellissimo, dove la produzione di energia pulita si incrocia con la valorizzazione della biodiversità, cura del paesaggio e sviluppo economico.

Credo inoltre che sarebbe fondamentale aprire un tavolo partecipativo aperto a tutte le associazioni, comitati, cittadini e gruppi politici per riflettere sul futuro del nostro territorio catalizzando nuove idee che possano veramente aprirci a nuove potenzialità.”

Così in una nota Eros Tetti portavoce di Europa Verde Toscana.

La caccia è ormai un’attività da età delle pietra

“La caccia è ormai un’attività da età delle pietra: pericolosa per l’uomo e lesiva degli ecosistemi”

Ennesimo incidente di caccia, questa volta in Provincia di Lucca nella stagione venatoria 2022-23 appena iniziata. Un’attività, quella della caccia, che vuole ogni anno le sue vittime sacrificali in vite umane e sofferenza inaccettabile. L’Associazione Vittime della caccia ha registrato l’anno scorso 90 vittime,72 in ambito venatorio e 18 in ambito extra venatorio. Tra i non cacciatori 35 persone impallinate, 43 feriti e 12 morti fra i cacciatori.

Ogni anno per consentire a cacciatori tracotanti di divertirsi uccidendo milioni di animali selvatici stremati dalla siccità, alterando gli ecosistemi dei nostri boschi, sparando ad animali domestici entrando in proprietà private, ci troviamo davanti ad una escalation nazionale di gravi incidenti che troppo spesso ricadono sulle vite delle persone comuni le quali devono subire passivamente questo “hobby” che ricorda solo l’età della pietra. Si viene impallinati andando a passeggio, cercando funghi, raccogliendo olive, in bicicletta. La Toscana è stata la regione col più alto numero di vittime, per i soli “incidenti di caccia” sono stati necessari 35 interventi di elisoccorso, con spiegamento di mezzi, uomini e denaro.

Non si obietti nuovamente che la caccia serve a contenere i cinghiali perché i primi colpevoli della loro espansione sono proprio loro, i cacciatori, che dapprima hanno ripopolato i boschi con razze di cinghiali mai esistite nel mediterraneo e poi continuando con operazioni di foraggiamento, spesso attributo a presunti bracconieri, causando così solo l’aumento, in progressione geometrica, della specie in questione. I cacciatori impallinano e scappano, favoriti dall’abbigliamento mimetico, una proposta è quella di dotarli di una pettorina luminescente ben visibile e con possibile numero di riconoscimento.

E’ arrivato il momento di prendere, partendo dagli  ATC fino ad arrivare alla regione, le opportune limitazioni alla caccia per evitare questa carneficina di persone evitando che chi frequenta le zone rurali nei periodi di caccia non debba sentirsi costantemente in pericolo. Nel 2022 la caccia è un’attività non più tollerabile così come pensata oggi, e se chiuderla è un’utopia degli ambientalisti, non riformarla ulteriormente è debolezza della politica che troppo spesso attinge dai voti dei cacciatori stessi accettando subdolamente ogni loro richiesta.

I boschi e le zone rurali sono patrimonio di tutti e non possono essere trasformati in campi di battaglia dove per fare una passeggiata o le normali attività di cura dei propri terreni debba servire il giubbotto antiproiettile!

Così in una nota Eros Tetti coportavoce di Europa Verde Toscana

Verso la Toscana dei territori e del buon vivere

“La campagna elettorale è ora nel vivo e girando la Toscana in lungo e largo ritrovo costantemente cittadini preoccupati per il loro futuro e per il futuro della loro terra. Siamo davanti ad un momento di grande cambiamento, difficile e faticoso ma anche ricco di opportunità che se sapute cogliere possono lanciarci verso un futuro dove la qualità della vita sia al primo posto. Il lavoro è duro ed intenso e richiede soprattutto la capacità di uscire da una politica che favorisce solo le lobby e vede i territori come luoghi da usare e depredare per fare profitti che spesso finiscono solo nei circuiti della speculazione. Questa tendenza possiamo invertirla aprendo la strada alle comunità energetiche rendendo così i cittadini, le amministrazioni e le aziende protagoniste di questa transizione ecologica ed economica, vanno subito approvati di decreti attuativi che la stanno bloccando. 

Altro punto fondamentale da inserire negli investimenti del PNRR è la ricostruzione delle filiere locali dando forte priorità all’agricoltura, non ha più senso importare quasi completamente cibo dall’estero, dobbiamo attivare seriamente il km zero al massimo delle sue potenzialità favorendo così una grande ricaduta economica sui territori perché le micro, piccole e medie imprese italiane investono sul territorio e creano occupazione locale.

Ultimo, ma non ultimo, punto da integrare sempre nel PNRR è la messa in sicurezza del territorio che dobbiamo preparare alla crisi climatica in corso che ci presenta fenomeni atmosferici sempre più frequenti e sempre più intensi. Si pensi che fare prevenzione, oltre a salvare vite umane, consente di spendere 7 volte meno che non intervenire a danno fatto. 

Una grande opera diffusa per riattivare la nostra Italia e la nostra amata Toscana che può creare ricchezza diffusa, posti di lavoro e rendere forza e potere ai territori e alle comunità locali. Altri punti fondamentali che voglio portare a Roma con me se sarò eletto sono la trasformazione in parchi nazionali delle Alpi Apuane e dell’ Amiata oltre allo sblocco delle bonifiche per i SIN di Massa Carrara, Livorno, Piombino e Orbetello. Una direzione ed una visione chiara verso la Toscana del Buon Vivere.”

Così in una nota Eros Tetti candidato capolista al Senato per “Alleanza Verdi Sinistra”.

Tromba d’aria e nubifragio

“Europa Verde Toscana prima di tutto esprime le più sentite condoglianze alle famiglie colpite dalla scomparsa dei propri cari a causa delle avverse condizioni metereologiche. Una situazione drammatica, parte della nuova normalità dettata dalla crisi climatica in corso, si rende sempre più urgente e necessario avviare una seria e concreta transizione ecologica e preparare il territorio a questi fenomeni che purtroppo, data l’immobilità politica, saranno sempre più frequenti.”

Così in una nota Eros Tetti e Serena Ferraiuolo coportavoce di Europa Verde Toscana

Il disastro ambientale di Rosignano al parlamento europeo

MERCOLEDI’ 15 GIUGNO AL PARLAMENTO UE SI PARLA DELLA SALUTE IN PERICOLO DI MARI E OCEANI. EVI E TETTI: DISASTRI AMBIENTALI COME QUELLO DI ROSIGNANO DEVONO ESSERE FERMATI 

Organizzato dall’eurodeputata Eleonora Evi, co-portavoce nazionale di Europa Verde, in collaborazione con Surfrider Foundation Europe, si terrà mercoledì 15 giugno al Parlamento europeo l’evento “Toxic Waters. Stop polluting our seas!”, in occasione della settimana degli oceani 2022.  

“Secondo i dati delle Nazioni Unite – dichiara Eleonora Evi – la sopravvivenza di oltre 3 miliardi di persone dipende dagli ecosistemi marini e dalla conservazione della loro biodiversità, ma il 40% degli oceani è soggetto a inquinamento, sfruttamento delle risorse ittiche, perdita di habitat costieri e altri effetti delle attività umane. Ecco perché questo dibattito è un’occasione preziosa per accendere i riflettori sull’inquinamento dei nostri oceani e dei nostri mari e sulle conseguenze a catena che questo fenomeno comporta sulla salute e sull’ambiente”.  

Momento importante dell’incontro, la proiezione di un documentario sullo stato di inquinamento delle zone limitrofe ai siti industriali di Rosignano, in provincia di Livorno, dove la Solvay, la più grande sodiera d’Europa, da decenni sversa in mare metalli pesanti bioaccumulabili, contaminando il mare e il litorale, che infatti rientra tra i 15 tratti costieri più̀ inquinati del Mediterraneo.  

“Quello in atto nelle acque di Rosignano è un vero e proprio disastro ambientale” – dice Eros Tetti, portavoce di Europa Verde Toscana. La Toscana purtroppo è maglia nera in questo: acque inquinate che attraversano i SIN non bonificati e falde acquifere distrutte e contaminate sulle Alpi Apuane nel nord della regione. È quindi ancor più esasperante constatare che, a pochi mesi dall’inserimento della tutela ambientale in Costituzione, il nostro Ministro della ‘transizione ecologica’ si sia affrettato a rinnovare l’Autorizzazione integrata ambientale (AIA) alla multinazionale Solvay, consentendole così di continuare a sversare i residui della propria produzione chimica in mare per altri 12 anni” – prosegue Tetti.  

“Bisogna mettere in atto una politica seria e previdente, che metta al primo posto la salute di cittadini e ambiente, non i profitti delle multinazionali. Con questo evento vogliamo pertanto portare la dovuta attenzione sullo stato di salute dei nostri mari e oceani, nonché sulle misure necessarie ad arginare un fenomeno che ha ormai assunto dimensioni allarmanti” – conclude Evi.

NOTA PER LA STAMPA

Invito ai giornalisti interessati a partecipare con possibilità di fare domande e traduzione simultanea in italiano, chi fosse interessato lo comunichi alla mail info@europaverdetoscana.org 

Eros Tetti
Europa Verde Toscana

Lucca: No agli assi viari, Sì a una mobilità sostenibile!

“Facciamo di Lucca una città europea oltre gli assi viari e verso una vera mobilità sostenibile!”

“Mentre il Parlamento europeo ha approvato, su forte spinta dei nostri europarlamentari Verdi, lo stop, dal 2035, alla vendita di auto a benzina, diesel ed endotermiche in genere, a Lucca si dibatte ancora sulla questione assi viari, un progetto obsoleto basato su dati e concezioni della mobilità dei primi anni Duemila. Un progetto che come abbiamo visto recentemente sta perdendo pezzi e mostrando tutta la sua arretratezza ed inutilità.

Serve oggi un serio ripensamento della mobilità che non può basarsi, come nel caso del progetto in questione, sullo spostamento del problema da una zona all’altra della piana ma dobbiamo lavorare per invertire seriamente questo processo puntando su un capillare sviluppo di servizio pubblico, oggi insufficiente e nella fattispecie puntare su una metropolitana di superficie Lucca-Aulla e Lucca-Pisa sia passeggeri che merci, come già molte aziende della Valle del Serchio stanno chiedendo.

Andando in questa direzione non solo garantiremo ai cittadini un buon servizio ad un buon prezzo abbattendo tante emissioni CO2 che rendono la piana di Lucca maglia nera per la qualità dell’aria ma faciliteremo anche lo sviluppo economico, abbassando i costi dei trasporti su gomma.

In Europa questi sono fatti concreti che troppo spesso, qui nel nostro estremo sud europeo, vengono considerate, sovente per incompetenza, come utopie.

Ultimo, ma non ultimo, questo collegamento potrebbe essere esteso arrivando a creare un collegamento ideale Lucca – Cinque Terre aumentando e rinnovando l’offerta turistica del nostro territorio. Daremo dura battaglia, dall’Europa al parlamento, affinché si sposi una via di mobilità alternativa e renda Lucca una città veramente europea e a misura d’ Uomo!”

Così in una nota Eros Tetti co portavoce di Europa Verde Toscana e candidato consigliere al comune di Lucca.

Cave ed estrazione del marmo

Ringrazio Corniani per aver voluto aprire seriamente un dibattito sul futuro della città che ovviamente non può prescindere dal ruolo che ha ed avrà il marmo e, non dimentichiamolo, il carbonato di calcio che riguarda quasi l’80% del materiale cavato. E soprattutto mi convince il suo invito ad approfondire le questioni (tante) e trovare le soluzioni con tutti i componenti del mondo del marmo, dai lavoratori, alla popolazione, agli imprenditori. E non stupisca che su una tematica simile ci siano diverse sensibilità nella coalizione di Serena Arrighi, come è normale ovunque si crea una colazione di forze diverse. 

Europa Verde ha una posizione molto chiara riguardo all’estrazione del marmo, maturata in quasi 15 anni di studi ed approfondimenti fatti anche con esperti di sviluppo locale, professori universitari e le tante competenze che negli anni si sono avvicinate al movimento “Salviamo le Apuane”. Sottolineo, a scanso di equivoci, che le nostre posizioni non sono ideologiche ma scientifiche e nate da una seria analisi del territorio. Abbiamo detto con chiarezza che l’escavazione a Carrara è diversa da quella di altri Comuni apuani e dunque non proponiamo la chiusura delle cave a Carrara ma nel resto delle Alpi Apuane a partire dalla riconversione economica del Parco delle Alpi Apuane, dove le cave, secondo Europa Verde e il Piano Paesaggistico di prima stesura nel 2014, devono andare a progressiva chiusura. Abbiamo anche detto, fino allo sfinimento, che questo processo deve avvenire senza la perdita di posti di lavoro ma anzi creandone di nuovi, non usuranti e che abbiano una prospettiva di durata superiore a quella data dalle cave (non ci sfugge la continua diminuzione occupazionale degli addetti alle cave nel Parco delle Alpi Apuane).

Chi si candida a governare la città principale delle Alpi Apuane non può continuare a tenere la testa sotto la sabbia solo perché si ha paura di scomodare qualcuno. Per Carrara Europa Verde propone che si riqualifichi l’escavazione e si valorizzi il brand noto in tutto il mondo “Marmo di Carrara” portando laboratori di lavorazione anche in altri Comuni delle Apuane e del Parco dove vogliamo che si chiudano le cave. E’ ora che Carrara, in modo illuminato, guidi -come ha fatto nella Storia- l’apertura di una grande discussione sul futuro sostenibile delle Alpi Apuane che vede una differenziazione fra Carrara, vocata ormai a bacino di estrazione, e il resto delle Apuane vocate al turismo, agricoltura, servizi, energie.

Tuttavia, non si può non vedere che la monocoltura -in quanto attività unica- sta facendo deperire altre attività della città e non aiuterà nella composizione dei conflitti cittadini. Nella discussione attivata, rilanciare il turismo non solo legato alle cave ma alla bellezza eccezionale di Carrara “Drent” (che ne fa una Città d’Arte toscana) è un percorso chiaro e completo sulla città: Carrara fa parte della Lunigiana storica, anzi ne è la Capitale dopo la caduta di Luni (togliamo a Sarzana quella titolarità) e la Lunigiana è “una terra di montagna che ha anche il mare”. E dunque nuova attenzione al balneare (altra monocultura da superare) che è fortemente in crisi e che si risolleverà solo se il Comune e gli Imprenditori sapranno legare la Città D’Arte, le Apuane e il loro Parco, il Balneare e la Lunigiana, creando un Prodotto Turistico Omogeneo ai sensi del Testo Unico del Turismo in Toscana.

L’elemento trainante del turismo e della cultura deve essere comunque il “Marmo di Carrara” (che ha sostenuto l’Arte umana per millenni ormai) nella creazione della Città storica attorno al Duomo e dei percorsi al monte alla visita delle Cave, al Parco delle Apuane, alla Lunigiana di cui Carrara deve diventare capitale. E va costruito un Soggetto Gestore unitario del turismo.

Girare per il centro storico o per le vie di Carrara e vedere gli esercizi commerciali chiusi, l’assenza quasi totale di turisti, mentre le altre città toscane sono affollate e sono ripartite in gran forma dopo il Covid, fa veramente male. E, dunque, chiediamo a tutti i componenti della coalizione di attivare quel dibattito ampio e allargato alla popolazione che porti a trovare nuove soluzioni sia per il marmo, sia per il turismo, sia per il ruolo della Città nella Regione Toscana.

Io ed Europa Verde siamo del tutto disponibili a tale dibattito e sappiamo che anche altri lo sono: perciò abbiamo deciso di dare fiducia a Serena Arrighi e di partecipare alla nostra coalizione. Tuttavia, ora è il tempo della campagna elettorale ed è necessario che ci si sforzi a conquistare il consenso ragionato degli abitanti di Carrara.

Eros Tetti
Europa Verde Toscana

Un cambio di rotta per le Alpi Apuane e le economie alternative al marmo

C’è chi, come l’On. Massimo Mallegni di Forza Italia, ancora conta con forza di ostacolare e di affossare il Piano del Parco delle Alpi Apuane che finalmente ha passato le forche caudine della Comunità di Parco con molte difficoltà che hanno portato anche alle dimissioni del Presidente Maurizio Verona. Quell’attacco di Forza Italia dimostra inequivocabilmente che si tratta di un piano veramente innovativo che porta finalmente a chiusura 8 cave tra le più impattanti del territorio apuano tra le quali la notissima cava della Focolaccia e le cave della parete nord del Pizzo D’Uccello.

Un momento storico di cambio di passo per il nostro territorio che non può continuare ad avere un parco naturale schiavo dell’escavazione ma deve lavorare per garantire il futuro di tutte quelle economie alternative che tanto hanno investito sul territorio e parlo di ristorantori, rifugisti, guide, artigiani baristi, commercianti, agricoltori, allevatori ecc… che hanno bisogno di aria nuova e non di un parco che va avanti con il freno a mano tirato. Tutte queste alzate di scudi ci danno il polso chiaro ed evidente che siamo sulla giusta strada.

E vogliamo ringraziare quanti hanno permesso, fino ad ora, che il Piano vada avanti, fra cui i tanti Sindaci che lo hanno approvato dando un forte segnale al territorio. Si apre una fase nuova in cui si deve discutere del futuro del territorio del Parco delle Alpi Apuane e delle Apuane nel loro complesso. In questo dibattito, che vedrà anche le elezioni al Comune di Carrara, si evidenzia una posizione oltranzista a favore delle cave in tutto il Centrodestra e comincia a delinearsi una visione, nel Centrosinistra, che -fatti salvi, senza se né ma, i posti di lavoro per chiunque oggi è impiegato alle cave- intravede un futuro che non sia più destinato, nel Parco delle Apuane, alla monocoltura del marmo. 

Chiediamo adesso con forza al Centrosinistra in Consiglio regionale di approvare il Piano del Parco senza altri stravolgimenti dando un forte segnale di cambiamento e di apertura ad una vera transizione ecologica.

Eros Tetti
Co-portavoce Europa Verde Toscana

Giù le mani dal Piano del Parco delle Alpi Apuane!

Apprendiamo attoniti ma non stupiti l’uscita pubblica di Fillea Cgil che si oppone al piano integrato del parco delle Alpi Apuana perché porterebbe a chiusura 8 cave, cave che tra l’altro impattano in luoghi fragili e simbolo delle Alpi Apuane come il Pizzo D’uccello e la Focolaccia. Cave che creano pochissimi posti di lavoro, facilmente riconvertibili, proprio applicando la legge regionale 35/2015 imponendo la filiera corta, soprattutto tra Carrara e le zone del parco.

Non ci stupiamo perché, oggi, nelle Apuane, la linea fra chi difende le nostre montagne e chi no passa proprio fra chi difende il Piano del Parco e chi, in diversi modi, lo osteggia. La grave crisi climatica ed ecologica che stiamo vivendo deve essere affrontata con serietà e non si possono più vedere certi appelli che dovrebbero indignare anche gli stessi operai di cava, perché se presto resteranno senza lavoro potranno solo ringraziare chi non ha saputo riprogettare la nostra economia con ambiente, lavoro, paesaggio, economie alternative e interesse pubblico!

Pertanto che la Comunità del Parco smetta di tergiversare su degli atti dovuti a tutto il territorio in nome del bene comune Alpi Apuane e si vada avanti con il PIP così come proposto senza stravolgerlo ulteriormente. Concordiamo con la necessità di un tavolo in regione, ma solo dopo l’approvazione dell’attuale PIP, per aprire un serio percorso di riconversione economica del Parco delle Alpi Apuane seguendo la strada di una vera transizione ecologica preparando il nostro territorio ad affrontare le sfide che ci attendono.

Eros Tetti 
Europa Verde Toscana
Salviamo le Apuane

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