Carrara

Cave ed estrazione del marmo

Ringrazio Corniani per aver voluto aprire seriamente un dibattito sul futuro della città che ovviamente non può prescindere dal ruolo che ha ed avrà il marmo e, non dimentichiamolo, il carbonato di calcio che riguarda quasi l’80% del materiale cavato. E soprattutto mi convince il suo invito ad approfondire le questioni (tante) e trovare le soluzioni con tutti i componenti del mondo del marmo, dai lavoratori, alla popolazione, agli imprenditori. E non stupisca che su una tematica simile ci siano diverse sensibilità nella coalizione di Serena Arrighi, come è normale ovunque si crea una colazione di forze diverse. 

Europa Verde ha una posizione molto chiara riguardo all’estrazione del marmo, maturata in quasi 15 anni di studi ed approfondimenti fatti anche con esperti di sviluppo locale, professori universitari e le tante competenze che negli anni si sono avvicinate al movimento “Salviamo le Apuane”. Sottolineo, a scanso di equivoci, che le nostre posizioni non sono ideologiche ma scientifiche e nate da una seria analisi del territorio. Abbiamo detto con chiarezza che l’escavazione a Carrara è diversa da quella di altri Comuni apuani e dunque non proponiamo la chiusura delle cave a Carrara ma nel resto delle Alpi Apuane a partire dalla riconversione economica del Parco delle Alpi Apuane, dove le cave, secondo Europa Verde e il Piano Paesaggistico di prima stesura nel 2014, devono andare a progressiva chiusura. Abbiamo anche detto, fino allo sfinimento, che questo processo deve avvenire senza la perdita di posti di lavoro ma anzi creandone di nuovi, non usuranti e che abbiano una prospettiva di durata superiore a quella data dalle cave (non ci sfugge la continua diminuzione occupazionale degli addetti alle cave nel Parco delle Alpi Apuane).

Chi si candida a governare la città principale delle Alpi Apuane non può continuare a tenere la testa sotto la sabbia solo perché si ha paura di scomodare qualcuno. Per Carrara Europa Verde propone che si riqualifichi l’escavazione e si valorizzi il brand noto in tutto il mondo “Marmo di Carrara” portando laboratori di lavorazione anche in altri Comuni delle Apuane e del Parco dove vogliamo che si chiudano le cave. E’ ora che Carrara, in modo illuminato, guidi -come ha fatto nella Storia- l’apertura di una grande discussione sul futuro sostenibile delle Alpi Apuane che vede una differenziazione fra Carrara, vocata ormai a bacino di estrazione, e il resto delle Apuane vocate al turismo, agricoltura, servizi, energie.

Tuttavia, non si può non vedere che la monocoltura -in quanto attività unica- sta facendo deperire altre attività della città e non aiuterà nella composizione dei conflitti cittadini. Nella discussione attivata, rilanciare il turismo non solo legato alle cave ma alla bellezza eccezionale di Carrara “Drent” (che ne fa una Città d’Arte toscana) è un percorso chiaro e completo sulla città: Carrara fa parte della Lunigiana storica, anzi ne è la Capitale dopo la caduta di Luni (togliamo a Sarzana quella titolarità) e la Lunigiana è “una terra di montagna che ha anche il mare”. E dunque nuova attenzione al balneare (altra monocultura da superare) che è fortemente in crisi e che si risolleverà solo se il Comune e gli Imprenditori sapranno legare la Città D’Arte, le Apuane e il loro Parco, il Balneare e la Lunigiana, creando un Prodotto Turistico Omogeneo ai sensi del Testo Unico del Turismo in Toscana.

L’elemento trainante del turismo e della cultura deve essere comunque il “Marmo di Carrara” (che ha sostenuto l’Arte umana per millenni ormai) nella creazione della Città storica attorno al Duomo e dei percorsi al monte alla visita delle Cave, al Parco delle Apuane, alla Lunigiana di cui Carrara deve diventare capitale. E va costruito un Soggetto Gestore unitario del turismo.

Girare per il centro storico o per le vie di Carrara e vedere gli esercizi commerciali chiusi, l’assenza quasi totale di turisti, mentre le altre città toscane sono affollate e sono ripartite in gran forma dopo il Covid, fa veramente male. E, dunque, chiediamo a tutti i componenti della coalizione di attivare quel dibattito ampio e allargato alla popolazione che porti a trovare nuove soluzioni sia per il marmo, sia per il turismo, sia per il ruolo della Città nella Regione Toscana.

Io ed Europa Verde siamo del tutto disponibili a tale dibattito e sappiamo che anche altri lo sono: perciò abbiamo deciso di dare fiducia a Serena Arrighi e di partecipare alla nostra coalizione. Tuttavia, ora è il tempo della campagna elettorale ed è necessario che ci si sforzi a conquistare il consenso ragionato degli abitanti di Carrara.

Eros Tetti
Europa Verde Toscana

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