Month: Novembre 2022

Emergenza marmettola? La vera emergenza è uscire dalla monocoltura del marmo e del carbonato di calcio!

Il summit tra Regione Toscana e le province di Lucca e Massa Carrara per l’emergenza marmettola dimostra ancora una volta l’insostenibilità della monocoltura del marmo e del carbonato di calcio. Il tema principale di discussione verte nel fatto che al momento mancano nuovi siti di stoccaggio per il rifiuto marmettola, cosa che potrebbe paralizzare l’intero settore. Ricordiamo che la marmettola è la polvere o il fango prodotto dalla segagione del marmo a cui possono aggiungersi tracce di terriccio, di oli e/o grassi vegetali utilizzati per lubrificare/raffreddare gli utensili di taglio, di idrocarburi fuoriusciti accidentalmente dalle macchine di lavorazione nonché di metalli derivanti dagli utensili di taglio (tagliatrice a catena, filo diamantato). Un materiale a cui le istituzioni, tutte, devono porre la massima attenzione data la sua pericolosità essendo in zona la principale causa di degrado dei percorsi idrici e forte inquinante per la nostra acqua potabile. Come si legge dal sito di ARPAT “il rifiuto marmettola – che deve essere raccolto all’origine per essere recuperato-trattato ovvero smaltito secondo quanto previsto nell’autorizzazione – non di rado e anche in ingenti quantità, risulta abbandonato nell’ambito dell’area di cava, e resta esposto all’azione degli agenti atmosferici meteorici generando un notevole impatto sull’ambiente, in particolare sulla risorsa idrica. La mancata gestione della marmettola pare trovare conferma nella condizione dei fiumi della zona che periodicamente evidenziano fenomeni di intorbidimento”. 

Insomma non vogliamo che data la criticità del momento, la difficoltà dello stoccaggio e gli scarsi controlli possano portare a “strane dimenticanze” del rifiuto direttamente nei siti di estrazione o peggio ancora, come si è già visto in passato, a sversamenti in luoghi non convenzionali creando danni ambientali di enorme rilevanza.

Inoltre ricordiamo che i materiali possono avere la qualifica di sottoprodotto solo quando possono trovare utilizzo in altri cicli di lavorazione e sono in grado di soddisfare tutti i requisiti di cui all’art. 184 bis del D.Lgs 152/2006. Noi come Europa Verde Toscana monitoreremo attentamente questi passaggi e ribadiamo per l’ennesima volta la necessità immediata di avviare un tavolo per la riconversione economica ed ecologica del territorio partendo proprio dal parco delle Alpi Apuane. Una transizione che consenta di liberare il territorio da questa economia devastante che non crea nuovi posti di lavoro (i posti di lavoro sono calati vertiginosamente negli ultimi decenni), che distrugge in modo irreversibile le nostre montagne e inquina sovente le nostre falde acquifere.

Così in una nota Eros Tetti portavoce di Europa Verde Toscana e fondatore del movimento “Salviamo le Apuane”.

Gassificatore ad Empoli: ennesimo esempio di arroganza politica!

“Rispetto al progetto di gassificatore ad Empoli si sono sollevate molte personalità e una buona parte degli abitanti che contestano il progetto assumendo che sia solamente un inceneritore camuffato come realmente risulta essere a livello normativo. Siamo davanti alle solite politiche calate dall’alto che fanno trovare i cittadini fortemente spaesati davanti a progetti colossali che molto probabilmente, per avere una sostenibilità economica, dovranno ricevere rifiuti da aree molto vaste e non solo del territorio.

Sono proprio queste modalità di fare politica, senza partecipazione, senza coinvolgimento, che hanno portato ad una profonda disaffezione dei cittadini nel centro sinistra. Andare avanti in questa direzione, oltre a consegnare il territorio alle destre che daranno poi il colpo finale, agevola politiche di gigantismo industriale che andrebbero ormai relegate al Novecento. Se vogliamo davvero costruire la Toscana diffusa, quella che noi di Europa Verde chiamiamo la “Toscana del Buon Vivere” si devono fare dei passi indietro davanti a queste “grandi opere”, progetti faraonici che non porteranno vantaggi veri agli abitanti dei territori su cui ricadono, ma che spesso li degradano e li impoveriscono dal punto di vista ambientale e sociale.

Chiediamo come Europa Verde Toscana, una retromarcia sul progetto di rigassificazione aprendo una fase vera di progettazione partecipata coinvolgendo i cittadini, comitati e forze politiche.

Le preoccupazioni dei cittadini devono essere sempre prese in seria considerazione ed affrontate con la necessaria scrupolosità, la politica dell’arroganza deve cedere il passo alla partecipazione se vogliamo uscire da questa crisi stagnante.

La nostra proposta, per quanto riguarda i cittadini, è quella di andare verso un riciclaggio spinto dei rifiuti seguendo anche modelli già funzionanti in zona, come Capannori, e soprattutto dobbiamo lavorare per ridurre la produzione del rifiuto alla radice, non è possibile che procapite, solo per la spesa alimentare, si producano 50 kg di rifiuti l’anno, un abominio! Per le aziende invece dovremmo investire per una vera transizione ecologica dei loro prodotti, adeguamento che prima o poi dovranno affrontare, pertanto si investano fondi in quella direzione affinché si diventi competitivi già da oggi e laddove è impossibile, studiare piccoli impianti ad hoc. 

Il futuro deve andare in un’altra direzione e queste proposte non mettono minimamente in discussione il modello di economia lineare ma cercano solamente di camuffarla.”

Così in una nota Eros Tetti e Serena Ferraiuolo coportavoce di Europa Verde Toscana. 

CRAS di Montespertoli

“Stiamo seguendo con crescente preoccupazione la situazione del CRAS Semia di Montespertoli. Il Centro ha una convenzione attiva con la regione Toscana tramite la ASL Veterinaria Centro per l’accoglienza, la cura e la messa in libertà ove possibile degli animali selvatici recuperati nelle tre maggiori province toscane.

La Dott Ssa Donatella Gelli esperta Veterinaria concede la sua disponibilità e presenza h24 e negli anni con gli anziani genitori ha supplito a proprie spese alle frequenti necessità via via presenti.

Ma a quanto pare la somma pattuita per il servizio reso alla regione, a nostro modesto parere non sufficiente dato il numero di animali da accudire alcuni importanti come ungulati e lupi, non viene erogata regolarmente.

Siamo a fine anno e ancora il centro non ha ricevuto i finanziamenti che gli spettano, siamo a conoscenza dei disguidi burocratici però, visto che si parla di vite, si deve intervenire con un principio di emergenza perché gli animali mangiano, devono essere protetti e curati tutti i giorni. Inoltre chiediamo di mettere un’area di rispetto con relativo divieto di caccia nell’ area circostante al centro visto che tempo fa, a seguito di una recinzione rotta, alcuni animali sono usciti e sono stati immediatamente cacciati ed uccisi.

Cosa si aspetta ad erogare la somma dovuta? Perché non si valorizza al meglio questo Centro Recupero fauna selvatica invece di trovare mille scuse e ostacoli?

Chiediamo alla Regione Toscana ed ai vertici della ASL veterinaria una maggiore empatia, un intervento celere ed un serio sostegno a questo importante centro di accoglienza animali che rende un servizio importante per tutta la comunità.”

Così in una nota Eros Tetti e Serena Ferraiuolo coportavoce di Europa Verde e Gabriella Costa responsabile al benessere animale di Europa Verde Toscana

Facciamo un’oasi del birdwatching al Lago Pontecosi

“Gli invasi idroelettrici sono oggi un’ importante risorsa per la Garfagnana e la Valle del Serchio in generale, non solo perché ci aiutano nella produzione di energia pulita senza emissioni di gas climalteranti e perché consentono la conservazione delle acque meteoriche a monte, cosa non da poco, in questa epoca di gravi crisi idriche. Ma, come ci mostra GarfagnanaDream attraverso i suoi canali social, oggi anche bacini di biodiversità importantissimi per l’intera valle. In particolare parliamo del Lago di Pontecosi, oggi in fase di manutenzione, che potrebbe divenire una vera e propria attrazione turistica ideale per il birdwatching e la caccia fotografica.

La loro proposta, ben strutturata e organizzata, merita veramente attenzione da parte delle istituzioni perché potrebbe diventare un importante volano turistico. Mi riferisco in particolare al Sindaco di Pieve Fosciana, da sempre sensibile a certe tematiche e all’unione dei Comuni della Garfagnana che potrebbero aprire un tavolo di confronto con Enel per valutare la fattibilità della loro proposta. Sarebbe un ulteriore passo avanti verso quella Garfagnana sostenibile a cui oggi tanti giovani aspirano e questo sarebbe un esempio bellissimo, dove la produzione di energia pulita si incrocia con la valorizzazione della biodiversità, cura del paesaggio e sviluppo economico.

Credo inoltre che sarebbe fondamentale aprire un tavolo partecipativo aperto a tutte le associazioni, comitati, cittadini e gruppi politici per riflettere sul futuro del nostro territorio catalizzando nuove idee che possano veramente aprirci a nuove potenzialità.”

Così in una nota Eros Tetti portavoce di Europa Verde Toscana.

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