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Seravezza favorisce Henraux passando sulle comunità locali, serve una svolta sulla questione Alpi Apuane

Ancora una volta il conflitto attorno all’escavazione delle Alpi Apuane, distrutte dalla monocoltura del marmo e del carbonato di calcio, continua a dividere il territorio. Questa volta parliamo del Monte Altissimo e dei suoi usi civici che il comune di Seravezza con un colpo di mano ha deciso di affidare alla Henraux passando sulla testa delle comunità locali, comunità troppo piccole davanti ad un business troppo grande.

Tutto questo avviene per far continuare in modo dissennato una pseudo economia che arricchisce i soliti noti (lontani e avulsi dal territorio che sfruttano), devasta il territorio, ha alte emissioni climalteranti, distrugge le falde acquifere, massacra ed inquina le montagne (in questo caso l’ex Picco Falcovaia, ora cava Cervaiole) e le relega ad un lavoro, quello del cavatore, primo nella lista dei lavori usuranti e con alto rischio infortuni e mortalità e che i giovani, per ovvi motivi, non vogliono fare e così se ne vanno verso le città limitrofe. Insomma le amministrazioni che continuano su questa linea non si preoccupano del territorio, ma sembrano invece più preoccupate di mantenere lo status quo mentre tutta la comunità scientifica ci chiede di andare verso una transizione ecologica ed energetica pena la nostra stessa sopravvivenza.

Noi come Europa Verde – Verdi, continuiamo a sostenere la nostra proposta, già contenuta nel Manifesto delle Alpi Apuane e nella prima stesura del piano paesaggistico regionale (poi massacrato su pressione delle lobby del marmo) ovvero avviare un piano di riconversione economica che possa aumentare i posti di lavoro creando economie durevoli andando a dismettere progressivamente le cave all’interno del parco, tutelando e includendo anche i lavoratori attualmente attivi. Per i motivi sopra esposti, infatti, è evidente che le cave non siano più fonte di nuova occupazione, portando invece ad un impoverimento generale dei territori.

Chiediamo alla rinnovata segreteria regionale del PD e a tutta la maggioranza in consiglio regionale di aprire un tavolo in regione sulla “questione Apuana” dove poter coinvolgere tutte le parti in causa, non solo gli industriali e gli ambientalisti, ma anche le comunità locali e gli stakeholders delle economie sostenibili già esistenti che pagano il duro prezzo di confrontarsi con una pseudo economia che per produrre deve distruggere e desertificare. La nuova linea del PD regionale e nazionale diano segno di discontinuità su questa questione, ricordando che a breve dovrà essere eletto un nuovo presidente del Parco delle Alpi Apuane. Chiediamo a gran voce anche l’approvazione del Piano integrato del Parco che sembra di colpo sparito dall’orizzonte: non vorremmo che venisse stravolto in senso peggiorativo se non addirittura dimenticato in qualche cassetto.

Eros Tetti – Co-portavoce Europa Verde – Verdi Toscana

Luca Fidia Pardini – Co-portavoce Europa Verde – Verdi per la Provincia di Lucca

Telefono:+393403678469

Un cambio di rotta per le Alpi Apuane e le economie alternative al marmo

C’è chi, come l’On. Massimo Mallegni di Forza Italia, ancora conta con forza di ostacolare e di affossare il Piano del Parco delle Alpi Apuane che finalmente ha passato le forche caudine della Comunità di Parco con molte difficoltà che hanno portato anche alle dimissioni del Presidente Maurizio Verona. Quell’attacco di Forza Italia dimostra inequivocabilmente che si tratta di un piano veramente innovativo che porta finalmente a chiusura 8 cave tra le più impattanti del territorio apuano tra le quali la notissima cava della Focolaccia e le cave della parete nord del Pizzo D’Uccello.

Un momento storico di cambio di passo per il nostro territorio che non può continuare ad avere un parco naturale schiavo dell’escavazione ma deve lavorare per garantire il futuro di tutte quelle economie alternative che tanto hanno investito sul territorio e parlo di ristorantori, rifugisti, guide, artigiani baristi, commercianti, agricoltori, allevatori ecc… che hanno bisogno di aria nuova e non di un parco che va avanti con il freno a mano tirato. Tutte queste alzate di scudi ci danno il polso chiaro ed evidente che siamo sulla giusta strada.

E vogliamo ringraziare quanti hanno permesso, fino ad ora, che il Piano vada avanti, fra cui i tanti Sindaci che lo hanno approvato dando un forte segnale al territorio. Si apre una fase nuova in cui si deve discutere del futuro del territorio del Parco delle Alpi Apuane e delle Apuane nel loro complesso. In questo dibattito, che vedrà anche le elezioni al Comune di Carrara, si evidenzia una posizione oltranzista a favore delle cave in tutto il Centrodestra e comincia a delinearsi una visione, nel Centrosinistra, che -fatti salvi, senza se né ma, i posti di lavoro per chiunque oggi è impiegato alle cave- intravede un futuro che non sia più destinato, nel Parco delle Apuane, alla monocoltura del marmo. 

Chiediamo adesso con forza al Centrosinistra in Consiglio regionale di approvare il Piano del Parco senza altri stravolgimenti dando un forte segnale di cambiamento e di apertura ad una vera transizione ecologica.

Eros Tetti
Co-portavoce Europa Verde Toscana

Giù le mani dal Piano del Parco delle Alpi Apuane!

Apprendiamo attoniti ma non stupiti l’uscita pubblica di Fillea Cgil che si oppone al piano integrato del parco delle Alpi Apuana perché porterebbe a chiusura 8 cave, cave che tra l’altro impattano in luoghi fragili e simbolo delle Alpi Apuane come il Pizzo D’uccello e la Focolaccia. Cave che creano pochissimi posti di lavoro, facilmente riconvertibili, proprio applicando la legge regionale 35/2015 imponendo la filiera corta, soprattutto tra Carrara e le zone del parco.

Non ci stupiamo perché, oggi, nelle Apuane, la linea fra chi difende le nostre montagne e chi no passa proprio fra chi difende il Piano del Parco e chi, in diversi modi, lo osteggia. La grave crisi climatica ed ecologica che stiamo vivendo deve essere affrontata con serietà e non si possono più vedere certi appelli che dovrebbero indignare anche gli stessi operai di cava, perché se presto resteranno senza lavoro potranno solo ringraziare chi non ha saputo riprogettare la nostra economia con ambiente, lavoro, paesaggio, economie alternative e interesse pubblico!

Pertanto che la Comunità del Parco smetta di tergiversare su degli atti dovuti a tutto il territorio in nome del bene comune Alpi Apuane e si vada avanti con il PIP così come proposto senza stravolgerlo ulteriormente. Concordiamo con la necessità di un tavolo in regione, ma solo dopo l’approvazione dell’attuale PIP, per aprire un serio percorso di riconversione economica del Parco delle Alpi Apuane seguendo la strada di una vera transizione ecologica preparando il nostro territorio ad affrontare le sfide che ci attendono.

Eros Tetti 
Europa Verde Toscana
Salviamo le Apuane

Il Parco delle Alpi Apuane cambia rotta, pieno appoggio per il cammino intrapreso

Il nuovo piano del parco incontra alcuni punti chiave che da oltre 10 anni come Salviamo le Apuane ed Europa Verde portiamo avanti. Un passo grande nella difesa dell’ambiente, nella liberazione del Parco delle Alpi Apuane da economie distruttive e nella protezione delle nostre falde acquifere.

Le proposte fatte in questi anni trovano sempre più concretezza, le richieste avanzate di chiusura progressiva delle cave a fronte di una riconversione ecologica ed economica sono gli unici passi necessari da fare. Ricordo che questo piano porterà alla chiusura delle cave del Pizzo D’Uccello, la montagna più bella del centro Italia, come già preannunciato nella campagna elettorale per le regionali come impegno richiesto da Europa Verde al Presidente Giani.

Portiamo oggi a casa un grande risultato ed un grande passo avanti e continueremo a muoverci con questa metodologia d’azione puntando sulla pressione, discussione e proposta politica. Sta iniziando un percorso importante per il nostro territorio: che si apra ora un tavolo regionale per promuovere non solo una sana transizione ecologica ed economica ma anche una forte riconciliazione tra il mondo delle economie presenti nelle Apuane per uscire da questa grave situazione ambientale aumentando i posti di lavoro verdi, sostenibili e non usuranti.

Pieno appoggio a questo nuovo corso del Parco delle Alpi Apuane da parte del mondo ecologista che prende atto di questo cambio di marcia mettendoci a disposizione per ogni necessità futura.

Eros Tetti
Salviamo le Apuane
Europa Verde

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